lunedì 3 ottobre 2011

Una lavagna bianca da riempire

Per tutti noi uno spazio per riflessioni, cazzate e per sentirci vicini

8 commenti:

  1. Ciao a tutti ragazzi
    la vita porta a volte a distrarsi, a concentrarsi sulle pagliuzze sensa vedere la trave.
    Sono stato a Ferrara questo we, ho rivisto Marcello, Monica, Antonella, Sergio, Daria e la trave è risultata evidente.
    Vi voglio bene ragazzi e siete e sarete sempre nel mio cuore.
    Ho portato dei fiori sulla tomba di Maria ed Eros da parte di tutti.
    Loro sorridevano sornioni.

    RispondiElimina
  2. ma dove siete finiti?
    dario

    RispondiElimina
  3. si ma siete smunti! e' quasi Natale ci si vede?

    RispondiElimina
  4. ssssssssssssss-muti ??????????
    Voto per vederci prima di Natale!
    Paolo hai delle idee?
    Marcel

    RispondiElimina
  5. Lentamente muore

    Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
    giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
    rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

    Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
    bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
    proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
    sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
    all'errore e ai sentimenti.

    Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
    lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
    sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
    consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
    non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
    chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
    giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

    Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
    fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
    chiedono qualcosa che conosce.

    Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
    richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
    respirare.
    Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
    felicità.

    (P. Neruda)
     

    RispondiElimina
  6. Questa di Pablo Neruda è dedicata in primo luogo a Remo, che qualche anno fa la inviò al sottoscritto, in secondo luogo è dedicata a tutti voi, care amiche e cari amici.
    Un abbraccio
    Marcello

    RispondiElimina