Ci sono persone che lasciano un segno, che con la loro bontà, umanità, intelligenza, carisma influiscono nella vita di chi ha avuto la fortuna di conoscerle. Due di queste persone erano Maria ed Eros Benetti.
lunedì 3 ottobre 2011
Una lavagna bianca da riempire
Per tutti noi uno spazio per riflessioni, cazzate e per sentirci vicini
Ciao a tutti ragazzi la vita porta a volte a distrarsi, a concentrarsi sulle pagliuzze sensa vedere la trave. Sono stato a Ferrara questo we, ho rivisto Marcello, Monica, Antonella, Sergio, Daria e la trave è risultata evidente. Vi voglio bene ragazzi e siete e sarete sempre nel mio cuore. Ho portato dei fiori sulla tomba di Maria ed Eros da parte di tutti. Loro sorridevano sornioni.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Questa di Pablo Neruda è dedicata in primo luogo a Remo, che qualche anno fa la inviò al sottoscritto, in secondo luogo è dedicata a tutti voi, care amiche e cari amici. Un abbraccio Marcello
Ciao a tutti ragazzi
RispondiEliminala vita porta a volte a distrarsi, a concentrarsi sulle pagliuzze sensa vedere la trave.
Sono stato a Ferrara questo we, ho rivisto Marcello, Monica, Antonella, Sergio, Daria e la trave è risultata evidente.
Vi voglio bene ragazzi e siete e sarete sempre nel mio cuore.
Ho portato dei fiori sulla tomba di Maria ed Eros da parte di tutti.
Loro sorridevano sornioni.
Ops, anche Dario ho visto
RispondiEliminama dove siete finiti?
RispondiEliminadario
si ma siete smunti! e' quasi Natale ci si vede?
RispondiEliminassssssssssssss-muti ??????????
RispondiEliminaVoto per vederci prima di Natale!
Paolo hai delle idee?
Marcel
Lentamente muore
RispondiEliminaLentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
(P. Neruda)
Questa di Pablo Neruda è dedicata in primo luogo a Remo, che qualche anno fa la inviò al sottoscritto, in secondo luogo è dedicata a tutti voi, care amiche e cari amici.
RispondiEliminaUn abbraccio
Marcello
Grazie Marcello...
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