sabato 27 marzo 2010
S.R. Translator
La release 0.1 prevede solo il prontuario per le traduzione dal Rossonico all' Italiano.
Stiamo lavorando alacremente per la release 0.2 che introdurrà anche la possibilità di tradurre
dall'Italiano al Rossonico.
giovedì 25 marzo 2010
giovedì 18 marzo 2010
lunedì 15 marzo 2010
domenica 14 marzo 2010
Giulia e Dado
Rispettivamente la figlioletta di 6 anni di Antonella ed il
suo compagno.
sabato 13 marzo 2010
Contatti ragazzi della Govoni del '61
Non lasciate recapiti telefonici, questo blog è aperto a tutti ....
Un abbraccio
venerdì 12 marzo 2010
Massimo Fusari
Coordinate radiali 1° C: seconda fila,settimo da sinistra (spero).
Vana speranza ......
Massimo è in seconda fila, quinto da sinistra
La 5° Elementare
Dalida Zabini
Manca solo il panino al tonno .......
Coordinate catastali 1°C : prima fila, seconda da sinistra
tra Antonella e Piera.
PS: eri carinissima !!!!!!!!
PPSS: ora di piu !!!!!
Marco Righetti
Coordinate IBAN 1°C (stima) : seconda fila, terzo da destra.
Come al solito sono ottimista, la realtà è leggermente diversa:
Secondo da destra della seconda fila.
giovedì 11 marzo 2010
L'appello di Dario C.
i nostri grandi maestri Maria ed Eros Benetti, il blog ora sta
assumendo una connotazione diversa, ma forse è giusto così.
Maria ed Eros erano patrimonio di Ferrara, ed è giusto che i
Ferraresi che non li hanno conosciuti condividano con noi le
nostre emozioni.
Aldo, ti stiamo aspettando.
Grazie Dario :)
mercoledì 10 marzo 2010
Monica Vitafinzi
Giuseppe Zandi
Giuseppe, sei passato di qui come un fantasma ....
Ci piacerebbe fossi dei nostri :)
.....
.....
Un ectoplasma è riapparso .......
Benarrivato :)
.....
.....
L'ectoplasma si è consolidato nel
Dott. Giuseppe Zandi
martedì 9 marzo 2010
lunedì 8 marzo 2010
Daria Bignardi
domenica 7 marzo 2010
sabato 6 marzo 2010
Sergio Rossoni
scappai da quella scuola e da uno dei suoi maestri, entrando alla Govoni vidi un bidello grasso bianco e umido, come fosse una balena albina, mi scortò in uno stanziolo semibuio e mi fece sedere fissandomi grave, con le labbra che gli si piegavano in una smorfia amara, ero abituato ad essere trattato così, ero un caso disperato. Restai su quella sedia assiso in serpa come su un trono spodestato dall'ingiustizia, in attesa, con la mia sana insofferenza osservando il pulviscolo luminato da un raggio di sole che penetrava l'ombra.
Nel silenzio narcotizzante di quelle pareti entrò un signore che mettendo mezza nazionale nel suo bocchino d'avorio ingiallito declamò, con una voce calda come i colori di certi nostri autunni, Sergio da adesso non avrai più bisogno di scappare, qui ti troverai bene. Mi scongelai con un pianto di ....bambino, certamente cupidato.
Questa è la fotografia del mio maestro Eros Benetti. Da quel momento diventato figura paterna, viale d'uscita dall'oscurità.
Grazie Paolo, sembri uscito da sotto il mantello di un mago. Questo rende la cosa ancora più magica. Sergio Rossoni
Sergio, io mi accorsi subito del tuo disagio, ti invitai a casa mia, ti diedi da suonare la 'ECO' di mio padre, eri interessante, eravamo due anime allo sbando con un amore sfrenato per la musica. Sono felice che tu non ti sia perso.
Un grande abbraccio Amico mio.
Antonella !!! gli zigalon sono due ora !!!!!
venerdì 5 marzo 2010
Barbara Belli
Piera Toselli
terza da sinistra, e con lei tre splendide fanciulle
nel blog !!!
giovedì 4 marzo 2010
Saggio della 4' elementare, anno 1970
Ecco a voi: Piera Toselli !!
La 1° C anno 1967
mercoledì 3 marzo 2010
Le nostre firme
Maria Toselli in Benetti
Paolo Tagliavini
martedì 2 marzo 2010
Grazie Dario, Maria era quella......
LO SCRICCIOLO
“Tanto lo so che morirò… E’ inutile che diciate che non è vero…Ho ottantun anni, potrò anche farlo, o no ?!?”.
Quelle parole me le aveva lanciate alle spalle, stando seduta sotto un porticato, uno “scricciolo”. Così veniva affettuosamente chiamata dal figlio, un mucchietto d’ossa tenute assieme dalla pelle e da fasci di nervi che avrebbero fatto ancora invidia ad un baldo giovanotto. Pareva quasi impossibile dovesse accadere… pareva quasi impossibile. E invece sono qui, pietrificato, a guardare un necrologio stampato sulla pagina del giornale dedicata alla cronaca cittadina, con quelle frasi, balzate improvvisamente fuori dai ricordi che mi echeggiano ancora nelle orecchie.
La mia Maestra è lì.
Quei due occhi tristi, qui incorniciati dal viso di una bella signora, sono rimasti i suoi fino alla fine, fino a quando un male di quelli che non lascia scampo ha vinto la guerra. Non ti sei mai voluta arrendere eh? Il male e i dispiaceri ti hanno reso forse difficili gli ultimi anni di vita, ma non ti hanno mai spezzato. Sei sempre stata un punto di riferimento e sostegno per chi ti era accanto. Due nipotine ed un figlio ritrovato a portare un raggio di sole in mezzo alla nebbia che diventava sempre più fitta.
Proprio come quel primo ottobre 1967, quando saliti i gradini della scuola, mi staccai dalla mano di mia mamma per tuffarmi nella tua, che mi avrebbe portato al banco per il mio primo giorno di scuola. Grembiulino nero, fiocco multicolore sempre storto e due lacrimoni che nessun gioco avrebbe tolto dalle mie guance per alcune ore. Avevo incontrato la persona più importante di quel periodo della mia vita, fuori dall’ambito familiare.
I ricordi della Maestra si rincorrono nella mia mente.
Ricordo quella volta che, facendo finta di niente, mi sorprese a giocare sotto il banco… Il suono del suo scappellotto, condito dalle risate di tutta la classe è ancora qui, bruciante come allora. Così come bruciante fu per il mio orgoglio quel “2” che scritto in grande con la penna rossa, chiudeva un problema di aritmetica sul quaderno. Era un conto con della paia di calze e quindi mai poteva risultare dispari. Invece io ci riuscii, facendo chissà quali disastri e quello fu il preludio del mio rapporto con la matematica in generale per tutto il ciclo scolastico. Anche 6 per 3 con le tabelline era un dramma… me lo ricordo bene… però alla fine riuscisti a farmelo imparare.
La vita volle che ad un certo punto i miei genitori non potessero più portarmi a scuola in orario e così venivo accompagnato sotto casa tua e a scuola ci arrivavo con te. Quante volte sono stato interrogato in cucina, così, facendo finta di chiacchierare del più e del meno…
Con il passare degli anni siamo sempre rimasti in contatto, ogni tanto ti venivo a trovare e ultimamente venivo con mia figlia. Ti piaceva eh… Ti piaceva, quando dicevo che non voleva imparare le tabelline, rispolverare i tuoi metodi per suggerirglieli, mentre lei ti ascoltava ad occhi spalancati in piedi a fianco della tua sedia !! Anche a me piaceva… Un po’ meno tutte quelle caramelle che le infilavi in tasca. Io facevo finta di non vedere tanto, con te, ogni protesta sarebbe stata vana…
Mi hai davvero voluto bene, Maestra.
Tutte le volte che leggevi di me sul giornale arrivava la tua telefonata, con una congratulazione o un rimprovero, da perfezionista com’eri. Ci siamo sentiti poco prima di Natale e mi hai chiesto di spedirti una cartolina dalla montagna. L’ho fatto, da un angolo di Paradiso, lo stesso posto dove sono certo tu ora sia.
La carezza che ti ho fatto sui capelli grigi pettinati per l’ultima volta, spero ti accompagni per sempre.
E’ solo una delle mille che tu hai fatto a tutti quei pulcini che in tanti anni di insegnamento hai tenuto attaccati alla gonna.
E’ solo una che adesso ti vien resa.
2002 Dario Cavaliere
lunedì 1 marzo 2010
Si spense a Ferrara il 1 Gennaio del 1988.
Dopo le elementari io mi trasferii a Bologna e poi a Milano,
ma non persi di vista Maria ed Eros, ogni anno, per tanti anni a seguire, continuai
a far loro visita. Maria mi parlava sempre dei 'vecchi' compagni, di Antonella, di Daria, di Roberta, del mio amico del cuore Giuseppe.